Lezioni di Primo Soccorso al liceo “De Sanctis”, Roma

di Emiliano Ugolinelli

Un liceo romano, il “De Sanctis”, ha ospitato, qualche tempo fa, il corso sulle nozioni fondamentali di Primo Soccorso, a cura della Società Nazionale di Salvamento . Si deve alla Società Nazionale di Salvamento, fondata nel 1871, la crezione della figura di “bagnino di salvataggio”.  Gli studenti del liceo hanno accolto con interesse e sensibilità la proposta formativa. VIAGGIeMONDO ha intervistato Davide Bini, il docente che ha impartito lezioni teoriche e pratiche di Primo Soccorso.

Cosa si intende con Primo Soccorso?

Con Primo Soccorso intendiamo tutte quelle procedure che sono contenute nel B.L.S. (Basic Life Support o, in italiano, sostegno di base alle funzioni vitali) che ci aiutano a tenere in vita una persona fino all’arrivo dell’assistenza medica.

– E come funziona il B.L.S.?

Il B.L.F. si suddivide in tre fasi, la A, la B e la C, che usiamo per capire in che stato si trova l’infortunato e come fare per aiutarlo.

– In cosa consiste la fase A?

La fase A consiste nel valutare lo stato di coscienza della persona. Si deve constatare se una persona risponde agli stimoli dei 5 sensi. Si inizia dando dei colpetti sulle spalle e chiedendo ad alta voce alla persona di dare segni di coscienza. In caso la persona sia svenuta si alzano le gambe per favorire la circolazione e si dà all’infortunato acqua e zucchero (in caso avesse avuto un calo di zuccheri) o acqua e sale (in caso la pressione sia bassa). Se ci sono dubbi si procede dando solo acqua. In seguito si incarica una persona di prepararsi a chiamare un’ambulanza e si allontanano le persone circostanti.

– Cosa si fa nella fase B?

Nella fase B si controlla il cavo orale dell’infortunato e si verifica che respira. Innanzitutto si tolgono i vestiti per lasciare il petto visibile, e solo dopo si attua la manovra G.A.S. (Guardo, Ascolto e Sento) contando ad alta voce 10 secondi. Nella manovra G.A.S. alziamo con due dita la testa dell’infortunato, appoggiamo la nostra guancia sulla sua bocca guardando verso il petto. Così facendo possiamo guardare il torace della persona e vedere se respira, ascoltare il respiro e sentire il flusso d’aria sulla guancia.

Poi si apre la bocca dell’infortunato con il pollice e l’indice ai lati della mandibola e si mette il dito ad uncino per tentare di togliere eventuali oggetti di ostruzione. Se l’oggetto si trova troppo in fondo, allora si attuano le compressioni. Prima ancora si chiama il 112 e si richiede un’ambulanza dicendo il luogo esatto dove ci si trova e la cosa più grave che è successa. Se invece il soggetto è cosciente e non respira si utilizza la manovra di Heimlich.

– E la fase C?

Nella fase C si passa alle compressioni in caso l’infortunato non si riprenda. Per farlo dobbiamo metterci in ginocchio vicino la persona e, unendo le mani e sollevando le dita, si attua un compressione di all’incirca 5 cm sulla zona centrale del petto (dove si trova il diaframma). Si usa la forza delle spalle per eseguire la manovra al meglio e per non stancarsi troppo presto.

Si contano ad alta voce 30 compressioni ad una frequenza di 100 bpm (battiti al minuto), cioè più o meno 30 compressioni in 20 secondi. Dopo le 30 compressioni si fanno 2 insufflazioni. Si chiude il naso, si alza la testa per evitare di far chiudere la laringe e si procede alla respirazione bocca-a-bocca.

Ad ogni insufflazione ci si ferma e si guarda se la persona respira dopodiché si ritorna alla seconda insufflazione. Se il soggetto dà segni di coscienza come muovere un arto allora si ritorna alla fase B e poi alla A e si continua a parlare con la persona fino all’arrivo dell’ambulanza. Se invece la persona inizia a respirare ma non si riprende allora si mette su di un lato per agevolare la respirazione ed evitare che la persona vomitando si strozzi.

– Quando ci si può fermare?

Mai. Si continua a seguire il B.L.S. fino all’arrivo dell’ambulanza o fino a che il soggetto non si risveglia.

– Ci sono casi in cui è impossibile salvare l’infortunato?

 

 

 

 

 

Si. Ci sono 4 casi in cui è impossibile tentare di salvare il soggetto e sono: quando è decapitato, quando è carbonizzato, quando è smembrato e quando si trova in Rigor Mortis, ovvero quando cessa il movimento articolare e muscolare e si ritrovano chiazze emostatiche. In tutti gli altri casi però è imperativo continuare a seguire il B.L.S.

Emiliano Ugolinelli