Il nostro territorio: come convivere con gli eventi naturali

VIAGGIeMONDO intervista Roberto Troncarelli, Presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio

di Valentina Zacchei

In questo periodo così segnato da eventi naturali catastrofici che hanno colpito l’Italia e in particolare il Lazio, tutti noi ci siamo chiesti quali fossero le cause scatenanti e i rischi nel nostro territorio. Ci siamo interrogati su quali potessero essere i comportamenti autoprotettivi più adatti in simili emergenze. I cittadini sono sempre più consapevoli dell’importanza della prevenzione e della preparazione per ridurre i danni causati da impatti catastrofici sul nostro territorio.

Durante le emergenze i mezzi di comunicazione, soprattutto social media, ci hanno informato ed aggiornato in tempo reale con servizi ed immagini che rappresentano la devastazione del territorio, la disperazione e la rassegnazione delle persone.

Per riuscire a capire meglio gli eventi degli ultimi mesi e per cercare di essere preparati, VIAGGIeMONDO ha intervistato un esperto, Roberto Troncarelli, Presidente dell’ordine dei geologi del Lazio.

 

Perché un terremoto in Italia fa tanti danni mentre la stessa magnitudo non fa così tanti danni in un’altra città?

L’entità del danno dipende dalla fattura del patrimonio edilizio.

Il nostro (a parte quello ricostruito) è per il 75% post medioevale e quindi estremamente vulnerabile dal punto di vista strutturale.

Altri paesi hanno ricostruito quasi interamente il proprio patrimonio nell’ultimo trentennio e comunque non hanno lo stesso inestimabile patrimonio architettonico che abbiamo noi.

In Italia esiste un piano di emergenza in caso di terremoto? A Roma esiste un piano d’emergenza?

I Piani di Emergenza comunali (PEC) sono stati introdotti obbligatoriamente dalla L. 100/92. Ma spesso disattesi o inadeguati.

Nel Lazio due DGR la 363/2014 e la 415/2015 hanno ribadito l’obbligo per ogni comune di dotarsi di un PEC. Dopo il terremoto è stata fatta una corsa in tal senso.

Attualmente il 73% dei 378 comuni del Lazio hanno per lo meno un PEC; i 15 municipi di Roma non tutti so sono adeguati.

Quali sono i maggiori rischi di disastro naturale per Roma?

I rischi per Roma sono quello sismico per comparti di Sud-Est, di franosità per le dorsali Monte Mario – Gianicolo e di alluvionabilità per le zone a cavallo del Tevere più depresse: Castel Giubileo/Prima Porta e Ostia/Infernetto/Isola Sacra.

Esistono delle campagne di sensibilizzazione e di formazione su come comportarsi in caso di emergenza?

NO! L’Ordine dei Geologi del Lazio da 2 anni con il progetto scuole manda propri iscritti gratuitamente a fare formazione in tal senso nelle scuole che lo richiedono tramite i propri dirigenti scolastici.

Nelle scuole italiane si da abbastanza spazio alla prevenzione e alla preparazione in caso di disastri naturali?

ZERO prevenzione fatta salva la buona volontà degli insegnanti; ma a livello strutturale e ministeriale non sono previste ore in tal senso.

Se lei potesse come organizzerebbe i corsi di prevenzione e preparazione nelle scuole?

Esercitazioni pratiche con proiezioni di contributi video che descrivono le norme comportamentali da assumere nei vari casi di rischi naturali.

 

Valentina Zacchei