Roma, Complesso del Vittoriano: la grande storia nei 100 anni di fotografia Leica

di Lucia Centi

Il Complesso del Vittoriano nell’ala Brasini ospita fino al 18 febbraio la mostra dal titolo I grandi Maestri. 100 anni di fotografia Leica. Unica tappa italiana è un’esposizione imperdibile per gli amanti della fotografia: 350 stampe d’epoca originali di grandi fotografi – da Bresson a Capa, da Salgado a Berengo Gardin.

Un’occasione per scoprire come l’innovazione tecnologica Leica abbia rivoluzionato la pratica fotografica e spianato la strada a nuovi scenari visivi, permettendo di inquadrare in modo sempre più convulso e rapido la realtà, infrangendo ogni regola e consentendo a chi possedeva la Leica di non essere più un osservatore distaccato ma di diventare una parte integrante degli eventi.

IL PERCORSO

Il percorso espositivo si apre con la documentazione della nascita e della evoluzione di questa macchina fotografica: fu Oskar Barnack a realizzare il primissimo prototipo funzionante della nuova fotocamera pellicola 35 mm. Nelle sedici sezioni vengono messe in luce gli intrecci dei progressi della Leica con gli svariati usi dei fotografi di nazionalità diverse.

Il visitatore può ammirare gli avvenimenti storici del Novecento, le foto degli anni Venti e Trenta, le foto di propaganda durante la guerra e quelle che mostrano il periodo post-bellico, reportage, locandine, fotografie d’autore, di moda e scene di vita quotidiana. Mondi lontani e realtà mai viste prima che grazie a questo piccolo apparecchio vengono svelate.

La grande storia della Leica passa attraverso la foto di un giovane reporter di guerra. L’8 giugno 1972 Nick Ut cambiò definitivamente il volto della guerra del Vietnam, toccò le coscienze e  smosse l’opinione pubblica con il  ritratto di una bimba di nove anni completamente nuda, Kim Phuc, dopo il bombardamento al Napalm nel suo villaggio in Vietnam.

Franco Basaglia nel 1968 si batteva per la chiusura dei manicomi e con Carla Cerati realizzarono fotografie mai viste prima in Italia. La documentazione negli Istituti Psichiatrici fu raccolta nel volume Morire di classe. La condizione manicomiale (Einaudi Torino 1969).

La bellezza ed il fascino della mostra è proprio nel mettere in luce tutti i possibili usi che un mezzo fotografico come la macchina Leica ha permesso regalandoci, attraverso lo sguardo dei fotografi immagini che nel tempo conservano la freschezza di una documentazione affidabile, classica e profondamente innovativa al tempo stesso.

Lucia Centi