G.Basilico a Roma, Palazzo delle Esposizioni, fino al 13 aprile 2020

di Concita Castellano del Olmo

Gabriele Basilico, Milano 1944-2013
La mostra è dedicata a uno dei maggiori protagonisti della fotografia italiana e internazionale. 250 opere di diversi formati, B/N e colore, datati dagli anni settanta ai duemila.

 

Dopo la laurea in architettura si dedica alle trasformazioni del paesaggio contemporaneo. Nel primo periodo fotografa le fabbriche della periferia milanese. Dal 1996 inizia a lavorare sulle mutazioni del territorio, dialogando sui cambiamenti, la sua passione prioritaria, studiando le periferie.
Gabriele Basilico ha una attenzione romantica per le città, neorealismo italiano, cambiando sempre il suo modo di fotografare; ha una veduta verticale.

 

 

Roma è la città nella quale Basilico ha lavorato a più riprese, dal 1980, sviluppando progetti sempre diversi fino al 2010, in occasione di una stimolante quanto impegnativa messa a confronto tra la città contemporanea e le settecentesche incisioni di Giovambattista Piranesi. “Vedute romane” dimostrano che Roma non è solo cemento, c’è il marmo.

 

Il lavoro di Basilico mette sullo stesso piano l’architettura colta e l’architettura ordinaria, tra eccellenza e mediocrità, tra centro e periferia, la continua trasformazione delle periferie. A Beirut realizza due campagne fotografiche, per la prima volta esposte insieme in questa mostra: nel 1991 in b/n, realizzate dopo la guerra durata 15 anni e nel 2011 a colori che racconta la ricostruzione.

 

 

Fotografa tante città del mondo; Beirut, Milano, Roma, Palermo, Napoli, Barcellona, Madrid, Lisbona, Parigi, Berlino, Buenos Aires, Gerusalemme, Londra, Boston, Tel Aviv, Istanbul, Rio de Janeiro, San Francisco, New York, Shangai, un viaggio nel tempo e nei luoghi. Un lavoro di indagine del rapporto tra l’uomo e lo spazio durato quasi 40 anni. Oltre le opere in mostra, viene proposta la sua biografia illustrata.

 

Basilico dice: “La fotografia è un atto tecnico, il fotografo è quello che guarda, contempla e sente la necessità di guardare lo spazio, cercare con gli occhi, tornare più volte nello stesso luogo e attendere la luce desiderata che non sempre arriva“.

Concita Castellano del Olmo

 

GABRIELE BASILICO | METROPOLI

25 gennaio > 13 aprile 2020

a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia

 

Mostra promossa da
Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale
Azienda Speciale Palaexpo
Realizzata in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico

Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale 194 00184 Roma

Testo en español
Gabriele Basilico, Milán 1944-2013.
La muestra está dedicada a uno de los mayores protagonistas de la fotografía italiana e internacional. Comprende 250 operas en diferentes formatos, en b/n y color, datadas desde los setenta a los dos mil.
Después de sus estudios en arquitectura, se dedica se dedica a las,transfornaciones del paisaje contemporaneo, En su primer período fotógrafa las fábricas de la periferia milanesa.
A partir del 1996 empieza a trabajar sobre la mutación del territorio, dialogando con los cambiamientos, prioritara pasión, estudiaba el extrarradio, los suburbios.
Gabriele Basilico tiene una atención romántica hacia las ciudades, neorealismo italiano, cambiando su modo de realizar las fotografías, teniendo una visión vertical.
Roma, es la ciudad que ha fotografado en más ocasiones, en diversas ejecuciones, desde el 1980, desarrollando proyectos siempre diferentes, hasta el 2010 en ocasión de un estimulante desafío; comparación entre la ciudad contemporánea y las incisiones del setecientos realizadas por Giovambattista Piranesi en sus “Vistas Romanas”, demostrando que Roma no es solamente cemento. es mármol.
El trabajo de Gabriele Basilico pone en el mismo plano la arquitectura culta a la arquitectura ordinaria, excelencia y mediocridad, entre el centro y las afueras en su continua transformación.
A Beirut realiza 2 campañas fotográficas, esta es la primera vez que se exponen juntas; en el 1991 en b/n después de 15 años de guerra y en 2011 a color retratando su reconstrucción.
Ha fotografado muchas ciudades del mundo: desde Palermo, Bari, Nápoles, Genova, Milán, Estambul, Jerusalen, Shanghai, Moscú, New York, Rio de Janeiro, Amburgo, Barcelona, Madrid, Valencia, Bilbao, Beirut, Berlín, Genova, Francoforte, Graz, Instambul, Lisboa, Liverpool, Losana, Montecarlo, Shangai Turin, Trieste, diferentes lugares en el tiempo.
Un enorme trabajo de investigación entre el hombre y su espacio que ha durado 40 años. Además de sus operas viene propuesta su biografía ilustrada.
Basilico dice: “La fotografia es un acto técnico, el fotógrafo es aquel que mira, observa, contempla y siente la necesidad de mirar todo el espacio, buscar con sus ojos, volver más veces en el mismo lugar y esperar la luz desiderada que no siempre llega.
Gabriele Basilico a Roma en el Palazzo de las Exposiciones hasta el 13 de abril 2020, curada por Giovanna Calvenzi y Filippo Maggia, promovida por Roma Capital – Assesorato alla crescita culturale y Palaexpo, realizada junto con el archivo Gabriele Basilico