IMMAGINARIA. Terni, Palazzo Montani Leoni fino al 1 marzo 2020

di Antonella D’Ambrosio

Motivo in più per conoscere Terni o tornarci è la magnifica mostra IMMAGINARIA. Logiche d’arte in Italia dal 1949 che si tiene nell’imponente palazzo Montani Leoni. La Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni propone fino al primo marzo 2020, nella propria preziosa sede, questo appuntamento espositivo da non perdere sia per la capacità espressiva delle opere proposte, sia per la ricchezza di rimandi che inscenano col la loro contemporanea visione.

Il curatore Bruno Corà ha saputo scegliere le opere in maniera da amplificare il loro messaggio. Chi non ha dimestichezza con il contemporaneo sicuramente sarà arricchito dalla visione delle stanze e dal loro succedersi, in quanto di per sé godono di un’organizzazione di estrema chiarezza.

Bruno Corà afferma che: “la mostra, senza presumere di poter rispecchiare totalmente il complesso tessuto artistico generatosi nel nostro Paese nel corso di oltre mezzo secolo, ma procedendo in modo esemplare ed esponendo per lo più singoli pronunciamenti linguistici distintivi di altrettante poetiche è volta a sottolineare il contributo delle singole logiche messe in atto con le proprie opere da parte di quelle personalità artistiche che si sono distinte in determinati momenti salienti nello sviluppo della cultura visiva in Italia”.

Con artisti come Fontana, Burri, Capogrossi, Afro, Cagli, Colla, Dorazio, Accardi negli anni Quaranta-Cinquanta e successivamente  Rotella, Lo Savio, Uncini, Schifano, Manzoni, Castellani, Agnetti negli anni Sessanta-Settanta, ma anche di Kounellis, Merz, Fabro, Boetti e inoltre, negli stessi anni Settanta artisti come Spagnulo, Gastini, Carrino, De Dominicis, Alfano e numerosi altri distintisi  fino al clima del ritorno alla pittura degli anni Ottanta Immaginaria propone una attenta ricognizione di compagini aderenti a movimenti o indirizzi estetici condivisi.

Come spiega il professor Corà, attualmente Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello: “Per dar conto delle produzioni pittoriche e plastiche di rilievo che nella seconda metà del Novecento si sono imposte a livello nazionale e internazionale, indicando al contempo le aperture sulle culture visive di altri paesi”.

La mostra Immaginaria – continua il curatore – è dunque rivolta simultaneamente tanto al riscontro ‘storico’ di singole esperienze, definitivamente compiute, quanto a voler cogliere gli elementi distintivi di ogni singola logica pittorica e plastica manifestatasi”.

L’allestimento, curato dall’architetto Tiziano Sarteanesi, fornisce al visitatore strumenti di lettura, sussidi e apparati di carattere storico critico delle esperienze considerate, così come dei mutamenti avvenuti dagli anni della ricostruzione del nostro paese sino all’avvio della globalizzazione. Il percorso artistico risulta cosi accompagnato e molto chiaro.

Ulrico Dragoni, Vice Presidente della Fondazione Carit e Anna Ciccarelli, Segretario della medesima Fondazione, evidenziano l’importanza nazionale della mostra sia per la qualità delle opere esposte che per la peculiarità dell’allestimento e per l’originalità del taglio critico.

Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni prof. Luigi Carlini sottolinea l’obiettivo della Fondazione, nel promuovere questa mostra: ” è di renderla fruibile al più largo pubblico. Per questo, l’ingresso al palazzo e all’esposizione li abbiamo voluti del tutto gratuiti. Vogliamo che nessuno, che sia interessato, si senta limitato nel poter accedere ad una esposizione che offre una riflessione così puntuale sulle vicende artistiche che dal secondo dopoguerra conducono sino ai nostri giorni”.

Antonella D’Ambrosio

 

 

Info: www.fondazionecarit.it