“Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020”

di Antonella D’Ambrosio

Chi non ha mai pensato di visitare la casa di Alberto Sordi di via Druso al Celio? Questo desiderio diventa realizzabile  dal 7 marzo al 29 giugno. Per la prima volta la storica Villa dell’attore, dotata perfino di una sala cinematografica, si apre al pubblico:  già sono partite con netto anticipo le prenotazioni. Nei locali dell’abitazione e contemporaneamente al Teatro dei Dioscuri si visiterà la mostra “Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020″.

La mostra promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi, con Roma Capitale e con Regione Lazio, con il riconoscimento del MIBACT Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti Paesaggio, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, con il patrocinio di SIAE, con il sostegno di Luce Cinecittà, Acea, Banca Generali Private e con la collaborazione di Rai Teche, è curata da Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta, prodotta e organizzata da C. O. R. Creare Organizzare Realizzare.

Alberto Sordi posato in casa con i suoi cani. 26.11.1955

 

È una grande festa quella che Roma ha voluto dedicare ad Alberto Sordi in occasione del centenario della sua nascita – dichiara la sindaca Virginia RaggiPer la prima volta l’abitazione dell’attore, ..dove viene conservata la sua storia di uomo e di artista, verrà aperta al pubblico. Una villa che fa parte del patrimonio storico della città e che,grazie all’impegno e alla volontà di Aurelia Sordi, è stata trasformata in mezzo prezioso per la diffusione e la promozione della cultura … E’ soprattutto l’importante opportunità per custodire i racconti e le emozioni che Alberto Sordi ha lasciato in eredità al suo pubblico. Che lo ha amato e lo ama ancora”.

Alberto Sordi posato sorridente in camerino con la vestaglia durante la pausa sul set di un film. 16.03.1957

 

Alla Soprintendente Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma Daniela Porro piace ricordare che il 21 luglio del 2015 firmò il vincolo relativo a tutti gli arredi e gli oggetti dell’attore e dunque questa esposizione corona un percorso di tutela e valorizzazione che rende questo bene finalmente visitabile dal pubblico: “Il mio augurio –continua- è che la Casa di Alberto Sordi, costruita nel 1930 su progetto dell’architetto Clemente Busiri Vici, oltre che per una mostra temporanea possa essere in futuro aperta regolarmente, come un piccolo museo dedicato a un grande interprete del nostro cinema”.

Alberto Sordi durante il III Rallye del Cinema abbraccia le sorelle Savina e Aurelia, che bacia sulla guancia. 1965

 

Il curatore Alessandro Nicosia si sofferma sull’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la Villa rifugio di Sordi, così com’era invariata nel tempo, e ricostruire cronologicamente il suo percorso di uomo e di attore: “..ho cercato di rispettare gli ambienti che sono rimasti intatti dopo la morte dell’attore, così come lui li aveva voluti e vissuti, facendoli dialogare con la proposta espositiva piena di sorprese e di tanti inediti. Questa mostra ci permette quindi di scoprire un Sordi che va oltre i successi cinematografici e di conoscere storie che talvolta circolavano a proposito del suo privato. Un Sordi speciale, vero: il maestro fu un benefattore, un amante degli animali e delle belle donne, un collezionista d’arte, un fotografo appassionato, un viaggiatore … E così lo raccontiamo nel progetto espositivo studiato per consentirne la visita come se si fosse ospiti dell’attore”.

Antonella D’Ambrosio

 

 

 

Alberto Sordi posato sul terrazzo della sua villa romana durante una intervista. 1974

“Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020”

Villa di Alberto Sordi, Piazzale Numa Pompilio, Roma

Teatro dei Dioscuri al Quirinale, Via Piacenza 1 Roma

7 marzo – 29 giugno 2020

BIGLIETTI: PREVENDITE dal 16 gennaio

SINGOLI: 06.48078290 www.vivaticket.it |

GRUPPI E SCUOLE: 06.48078287 gruppi@vivaticket.com

INFORMAZIONI

06.85353031 | info@centenarioalbertosordi.it

CATALOGHI

a cura di Alessandro Nicosia, Vincenzo Mollica, Gloria Satta, Maria Cristina Bettini e Gina Ingrassia.