(S)ink al Pigneto, Roma. Fino al 20 giugno 2020

di Adele Materazzo

(S)ink: è questo il nome di un’opera urbana ideata da Fabio Saccomanni e dedicata ai migranti morti nei naufragi avvenuti nel mediterraneo dal 1993 ad oggi. È una lunga lista di nomi, scritta sulle piastrelle della pavimentazione dell’isola pedonale del Pigneto, nel centro dell’omonimo quartiere di Roma. Una lista di 36.570 nomi: sono i migranti che non ce l’hanno fatta, affondati e poi affogati nel tentativo di raggiungere l’Europa.

Sono andata a vedere l’opera in un giorno di pioggia, perché i nomi sono stati scritti con una vernice speciale, fatta di una resina che, asciugandosi, scompare. Perciò sono invisibili a chi percorre la strada in una giornata di sole, ma diventano visibili quando cade la pioggia e bagna la pavimentazione. Sink vuol dire affondato, ma la (s) tra parentesi fa saltare agli occhi anche la parola ink, l’inchiostro che fissa i nomi sulla strada. Per l’effetto dell’acqua l’inchiostro permette ai nomi di riemergere.

L’ideatore ha voluto collocare questo simbolico monumento funebre in una piazza frequentata, a ricordo dei migranti affogati e dimenticati nell’immensa urna d’acqua che è il Mediterraneo. Ed è proprio l’acqua il simbolo alla base dell’idea di Fabio Saccomanni: “la stessa acqua che li ha sepolti li restituisce alla vista e alla nostra memoria. Li rende presenti. Sarà l’acqua a farceli ricordare ogni volta che piove”. E camminare sotto la pioggia, tra i nomi, sui nomi, significa non farli scomparire, onorarne la memoria.  Un segno di civiltà.

Ci ricordiamo del ragazzo annegato in mare con la pagella cucita nella tasca? Non conosciamo il suo nome, Unknown si legge sulla piastrella, ma il suo valore, testimoniato dalla sua pagella, e la speranza che riponeva nel suo viaggio dovrebbero impedirci di dimenticare quel sogno affogato nel mare di indifferenza o di intolleranza o di cinismo.  Questa opera urbana ci aiuterà a ricordare persone come noi, soltanto più sfortunate, che hanno cercato una via di salvezza per sottrarsi alla sofferenza, alla miseria, alle torture, alla guerra.

Il progetto, che nasce nell’ambito della Biennale MArteLive 2019 all’interno del Progetto Speciale Street Art for Rights, prevede due fasi di realizzazione. Dopo una prima sessione di scrittura dei nomi, avvenuta il 10 dicembre 2019 (giornata mondiale dei diritti umani), ci sarà una giornata conclusiva, il 20 giugno (giornata mondiale del rifugiato) durante la quale saranno trascritti gli altri nomi, fino a concludere la lista dei 36.570 nomi. Ma la lista, purtroppo, è destinata ad aumentare.

È possibile seguire sui social questo evento, partecipare alla scrittura dei nomi e contribuire con donazioni al progetto. Coperti i costi di produzione, il denaro raccolto sarà devoluto alle ONG che si occupano di salvare vite umane in mare.

Adele Materazzo

******************

 

(S)ink, di Fabio Saccomani, Biennale MArteLive 2019, Progetto Speciale Street Art for Rights, prodotto da Scuderie MArteLive in collaborazione con RomaBPA e patrocinato dal V Municipio del Comune di Roma.

Event Calendar http://bit.ly/343CcjY / 10.12.2019 -> 20.06.2020
Segui il progetto ed il suo ideatore
INSTAGRAM @sink_opera @fabiosaccomanishow
FACEBOOK @sinkfabiosaccomani @fabiosaccomanishow

#sink #36milanomi #BiennalaMArteLive #RespiraLArte