L’Italia è percepita come un esempio da seguire nella lotta al covid-19, dagli altri Stati come dai cittadini

Le analisi effettuate da Zwan e SEMrush, seppur analizzando parametri differenti, concordano nel riscontrare un miglioramento della reputazione dell’Italia. Bene anche Corea del Sud ed Estonia, perplessità per Francia e Germania

Tutto il mondo sta guardando con attenzione alle disposizioni dell’Italia in materia di lotta al covid-19. Il nostro paese, infatti, è percepito come un esempio da seguire, primo al mondo per reputazione nella gestione dell’emergenza da pandemia. Questo è quanto è emerso dalle indagini condotte da Zwan, agenzia di reputation marketing, e SEMrush, piattaforma SaaS per la gestione della visibilità online.

Sebbene i due studi abbiano preso in esame parametri differenti, entrambi sono giunti alla medesima conclusione, ovvero, la reputazione dell’Italia, tra i suoi cittadini, come tra gli stati esteri, risulterà rafforzata al termine dell’emergenza. Un dato sicuramente interessante, che indica una forte credibilità del sistema paese, che potrebbe aiutare la ripresa economica nel prossimo periodo.

LA METODOLOGIA DEGLI STUDI

Zwan ha utilizzato l’algoritmo del Reputation Rating, che pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi, attraverso la tecnologia blockchain. Nel dettaglio, è stata svolta un’analisi di media intelligence, raccogliendo e confrontando il sentiment delle principali testate nazionali ed estere, dei certificati pubblici dei singoli stati, in particolare in ambito sanitario, e una Web Reputation analysis, della quale si è occupata SEMRush, che ha analizzato milioni di post condivisi sui social, la pubblica piazza in cui ognuno di noi può esprimere la propria opinione, rilevando il sentiment generale e la percezione in merito alla gestione dell’emergenza.

I RISULTATI PER GLI STATI EUROPEI

L’Italia, con i diversi provvedimenti socioeconomici messi in atto dallo scorso mese, sta dettando il passo della lotta alla pandemia, tracciando delle linee di condotta, emulate a livello internazionale. Subito a seguire troviamo Corea del Sud ed Estonia: la prima, che sembra aver fatto tesoro della lotta contro l’epidemia di Mers del 2015, ha implementato un sistema di rigidi controlli grazie all’app “Corona 100m” ed al sapiente ausilio di big data, nonostante le polemiche legate alla privacy dei cittadini; la seconda, che sta raccogliendo i frutti della profonda digital transformation messa in atto negli ultimi cinque anni, ora sta facilitando tutti i processi per affrontare la crisi e il distanziamento sociale, senza che questo comprometta di molto la struttura produttiva del paese.

La reputazione italiana è cresciuta in particolar modo in riferimento alla Leadership, strettamente collegata alla figura del Premier Conte, che sta suscitando apprezzamenti a livello nazionale ed internazionale. Buoni risultati anche a livello di Governance, per la gestione sociale e politica dell’emergenza, e della Sanità Pubblica Italiana, gratuita ed aperta a tutti, vista in contrapposizione a situazioni diametralmente opposte di altri stati, come gli USA. Per quanto concerne invece le Performance, nonostante la situazione di partenza dell’Italia, ed il forte indebitamento per sostenere l’economia nazionale in questa situazione senza precedenti, questo non ha inciso particolarmente in negativo sulla reputazione finanziaria del paese. Per quanto riguarda, infine, gli Stakeholder, sono le Istituzioni internazionali ed i Cittadini stessi ad aver registrato un miglioramento sostanziale nella reputazione percepita dello Stivale.

Critiche e perplessità, invece, sulla gestione dell’attuale situazione da parte dei paesi fino ad oggi ritenuti leader a livello internazionale, come Germania e Francia, tra lacune nei controlli e misure di “national lockdown” avviate in ritardo, come dimostrato dalla ricerca “BBC – Oxford COVID-19 Government Response Tracker”. Anche questa ricerca concorda su come l’Italia sia stata la prima ad essersi mossa in ambito europeo, adottando fin da subito le misure di quarantena adeguate.

COSA PENSANO I CITTADINI

In questi giorni di quarantena più che mai, i cittadini affidano i propri pensieri ai social network. Per individuare il sentiment generale, sono stati presi in esame migliaia di tweet (14.599 in italiano e 1.161 in inglese) condivisi tra il 28 febbraio e il 28 marzo 2020. Un generale sentiment positivo invade le bacheche degli utenti, soprattutto per quanto riguarda le condivisioni in lingua inglese (41,09% positivo, 20,50% neutro), mentre tra i tweet in italiano, prevale un atteggiamento più neutrale, ma i positivi sono, comunque, il triplo dei post negativi (50,30% neutri, 36,76% positivi, 12,94% negativi).

Per i tweet in italiano, gli hashtag più utilizzati fanno riferimento al virus e alle restrizioni (#quarantena 4.416 tweet, #coronavirus 2.569 tweet, #covid19 1.078 tweet), ma si denota anche un certo ottimismo, con 504 post contrassegnati dall’hashtag #andratuttobene. Anche le emoji più frequenti presentano connotazioni positive, tra applausi (1.686), pollici in su di approvazione (328) e cuori (2.006), ma anche bandiere e sigle italiane (663).

Osservando i post in lingua inglese, emerge ancora una volta un forte interesse per il nostro paese. L’hashtag #Italy è utilizzato più di frequente (484 tweet) rispetto a #coronavirus (369). Italy è anche la parola più utilizzata nei tweet in inglese nel periodo di riferimento, ben 1.456 volte, contro le 165 di China. Anche qui, bandiere e sigle italiane vengono utilizzate molto spesso (106), mentre i simboli riferiti, ad esempio, agli Stati Uniti sono appena 12. I cuori contrassegnano anche 100 post anglofoni, simboleggiando la speranza degli utenti che presto si possa tornare alla normalità.

 

 

***Nota commento grafici***

Il grafico fa riferimento ai 5 driver che compongono la reputazione di una nazione, in questo caso dell’Italia: i Prodotti e Servizi (ossia, il made in Italy, tutta la filiera produttiva dello Stivale, ma anche i servizi offerti dallo Stato ai propri cittadini); la Leadership & Innovation (ovvero la reputazione degli esponenti politici, il Presidente del Consiglio su tutti, della nazione, e la loro capacità di innovare attraverso il loro operato); la Governance (più nel dettaglio con riferimento alla reputazione dell’intera compagine politica e delle misure attuate a livello amministrativo e gestionale); la CSR (con riferimento alla responsabilità verso la società, la collettività e i propri cittadini, sempre dal punto di vista delle garanzie che lo Stato offre e gli obiettivi che politici); infine le Performance (ossia la capacità del Paese di rispondere alle promesse finanziarie nazionali e internazionali).

La linea dorata rappresenta la situazione di partenza pre-coronavirus, mentre quella blu mostra le variazioni a seguito dell’analisi della Reputazione dell’Italia nel mese di marzo 2020. I dati ottenuti dalle analisi di media intelligence, dei certificati pubblici e del sentiment online (svolte insieme a SEMRush), sono stati valutati e ricondotti ai driver e stakeholder di riferimento (che approfondiremo nella pagina successiva).

Per quanto concerne il grafico degli Stakeholder, questo mette in luce la reputazione dell’Italia nella percezione di 5 distinte categorie di interlocutori: i Cittadini, gli Investitori, Ministri e Politici, Istituzioni internazionali estere e i Fornitori. Analogamente a quanto detto in precedenza, in quest’ambito ci si è soffermati maggiormente sulle fonti dei dati rilevati, e anche in questo caso sono stati ricondotti alle 5 categorie.

La linea blu rappresenta la variazione post-coronavirus, con un netto aumento della reputazione percepita da parte delle istituzioni estere e dei cittadini.