SALOTTO DIGITALE: PATAGONIA EXPRESS di Luis Sepúlveda

SALOTTO DIGITALE a cura di Antonella Pino d’Astore e Adele Materazzo

Antonella ci racconta PATAGONIA EXPRESS di Luis Sepúlveda

…il diario di viaggio di Sepúlveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco: un libro in cui i personaggi leggendari rivivono sullo sfondo di una natura indimenticabile.

Riflessioni, racconti, leggende e incontri che si intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l’avventura non solo è ancora possibile, ma è la dimensione quotidiana del vivere…

Patagonia Express – Luis Sepúlveda

Riflessioni: “…se esiste un posto al mondo che merita pienamente di essere definito l’ultimo, quello è Ujina, un villaggio formato da una ventina di case di fango, per lo più disabitate, e da una chiesa senza prete fin dagli anni quaranta, edificio che talvolta, all’epoca delle missioni, ha sfoggiato il bianco della calce, ma che con il passare del tempo e con l’oblio ha assunto il colore dell’abbandono di tutti gli altri fabbricati…”

Racconti: “…pochi minuti dopo il mio arrivo, ero già membro dell’equipaggio della nave comandata da don Pacho,come lo chiamiamo noi amici, e scoprivo che Ferdinando Magellano battezzò “Il Passo” lo stretto che porta il suo nome. Che la velocità di un veliero nelle acque australi dipende dal calafato della murata di prua. Che è una gioia vedere che restano ancora pinguini nello stretto, visto che i marinai ne sterminarono milioni per avere carne e grasso per le lampade…”

Leggende: “…gli abitanti di Trapananda sono alti, mostruosi e coperti di pelo. Hanno i piedi così grandi che la loro andatura è lenta e goffa, rendendoli pertanto facile preda degli archibugieri…”

Incontri: “…arrivare a Santiago del Cile è facilissimo, ma come fu difficile arrivare fino alla casa del più grande scrittore cileno, e di uno dei più importanti autori di romanzi d’avventura di tutti i tempi! Se deve ricadere su qualcuno la colpa per questa mia mania di nominare le cose, di registrare ciò che osservo su questa “moleskine” dalla copertina nera, questo qualcuno di chiama Francisco Coloane…”

 

Luis Sepúlveda – Nel febbraio 2020 Sepúlveda viene contagiato dal COVID – 19. In quei giorni era in Portogallo, ospite al festival letterario del Correntes d’Escritas, tenutosi a Povoa de Varzim, nel nord ovest del territorio lusitano dal 15 al 23 febbraio. Avverte i primi sintomi di COVID – 19 il 25 febbraio e due giorni dopo viene ricoverato al Hospital Universitario Central de Asturias di Oviedo, dove muore il 16 aprile seguente.