Anna, un romanzo incredibilmente attuale

di Adele Materazzo

È l’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti, autore di racconti e romanzi tradotti in numerose lingue.  Tra le sue opere più importanti ricordiamo Ti prendo e ti porto via (1999), Io non ho paura, Come Dio comanda (premio strega 2007) e Io e te ecc.   Da molti dei suoi romanzi sono stati tratti film firmati da registi come Bertolucci, Salvatores.

Il romanzo è stato pubblicato nel 2015, ma la storia, ambientata in Sicilia, si svolge nel 2020. A farci entrare nella storia è Anna, la protagonista, una ragazza di 13 anni, che vive con il suo fratellino di otto anni in un mondo in cui gli adulti non ci sono più, sono stati tutti uccisi da una pandemia: la Rossa, come viene chiamata, perché si manifesta con delle macchie rosse sulla pelle. Al mondo ci sono solamente i bambini, perché la malattia rimane latente fino alla pubertà. Solo allora, quindi intorno ai 14 anni, si manifesta con i suoi tratti letali e a quel punto non lascia scapo.

Viene spontaneo pensare alla pandemia dovuta al Covid che ha interessato tutto il mondo e che ancora non ha smesso di mietere vittime. Fa molto effetto anche pensare alla coincidenza tra l’attualità e il fatto che il romanzo sia ambientato proprio nel 2020. Ma il tema del romanzo non è tanto il morbo, che è un topos letterario già esplorato (pensiamo a Tucidide, Manzoni, Boccaccio, Camus ecc.), quanto l’osservazione di comportamenti e pensieri, della vita dei bambini all’interno dei un mondo surreale, per il breve periodo che è dato loro da vivere.

È attraverso lo sguardo dei bambini che viene raccontata la storia, in particolare dal punto di vista di Anna, la protagonista, e questo permette all’autore una lettura straniante della realtà, che ne sconvolge la percezione abituale e ne rivela aspetti nuovi. È una vita angosciante in cui l’onnipresenza della morte più che scatenare la paura, distrugge qualsiasi speranza.

La prosa di Ammaniti non tende al patetico né all’orrido. Riesce a coinvolgere il lettore al punto da far aumentare il battito del cuore in alcuni momenti drammatici o a commuovere seguendo i pensieri di Anna, la protagonista.  Anna è vigorosa, decisa, forte. È cresciuta in fretta. Quando la mamma muore le affida il fratello minore, perciò, lei assume da un momento all’altro un ruolo che compete agli adulti, pur essendo una bambina. Perciò conserva sia i tratti psicologici della bambina, sia aspetti di una donna adulta.

La sua mamma (un personaggio intelligente, con grande forza d’animo, che non cessa di essere mamma neanche dopo la morte) le lascia “il quaderno delle cose importanti” in cui già ammalata e straordinariamente previdente ha minuziosamente annotato tutte le istruzioni necessarie per sopravvivere in un mondo ostile e praticamente all’età della pietra: un mondo senza elettricità, senza comunicazioni, senza veicoli, senza produzioni alimentari o industriali. Si va avanti fino all’esaurimento di ciò che è rimasto. Perciò le medicine, le pile, le scatolette di legumi o di tonno sono beni preziosi per cui si può morire o uccidere.

Il quaderno, dunque, è ciò che la collega al mondo precedente e alla mamma. Un regalo preziosissimo, perché, attraverso questo quaderno, la madre le consegna anche informazioni sulla sua crescita, su quello che succederà al suo corpo. E Anna custodirà il quaderno come il bene più prezioso, per lei sarà la sua bibbia.  Lei è continuamente in viaggio, un viaggio pericoloso pieno avventure, scontri, esperienze estreme e di incontri. Deve stare sempre in guardia, deve cercare ciò che le serve per sopravvivere; in questo viaggio incontrerà anche un ragazzo, Pietro, che la aiuterà in alcune situazioni e che sarà anche attratto da lei.

Il romanzo può essere visto anche come un romanzo di formazione, in un mondo distopico, però, un mondo in cui crescere significa avvicinarsi inesorabilmente alla morte e non alla vita. Anna comprenderà quanto sia bello innamorarsi e quanta responsabilità nel prendersi cura di qualcuno, ma quando comincerà a notare i segni della pubertà in arrivo, capirà anche che si avvicina il momento in cui sul corpo appariranno le macchie rosse. A cominciare da quando vedrà i segni della Rossa sul suo amico Pietro e capirà che presto morirà.

Ma Anna è convinta che oltre lo stretto di Messina, in continente la vita possa procedere come prima e che il dramma possa aver coinvolto solamente la Sicilia. Si rende conto che il tempo stringe e deve assolutamente affrontare il viaggio verso la Calabria se vuole salvarsi. Questa speranza la guiderà e le permetterà di sopravvivere e difendere il suo fratellino e di non arrendersi mai.

Dopo la morte di Pietro, lei e Astor attraverseranno lo stretto di Messina. Non svelo il finale e cosa troveranno al di là dello stretto. Anna è un personaggio con una forza d’animo straordinaria. Coraggiosa, capace di resistere, lottare e credere nella possibilità di una salvezza, per lei proviamo pietà e ammirazione. Un personaggio indimenticabile.

Adele Materazzo

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