VIAGGIeMONDO intervista Michela Zanarella

di Marco Mazzanti

Il nostro inviato Marco Mazzanti ha incontrato per i lettori di VIAGGIeMONDO una delle nuove voci più promettenti della poesia italiana.

 

Michela Zanarella, classe 1980, padovana di nascita e romana di adozione, molte delle sue liriche sono tradotte in inglese, spagnolo, francese, romeno e arabo. Di lei hanno parlato Donatella Bisutti e Giuseppe Neri.

A settembre 2013 è uscita la sua settima raccolta di poesie, L’estetica dell’oltre, edita da ArteMuse Edizioni, mentre in questi giorni è fresco di pubblicazione, per i tipi di Lepisma Edizioni, il libro Le identità del cielo.

 

Sono cambiate molte cose nella sua vita dal 2006, anno di pubblicazione di Credo, il suo primo libro, a oggi. Michela, ci parli un po’ di sé.

Sì, in effetti dal 2006 il cambiamento è stato notevole. “Credo”, la prima pubblicazione, ha segnato il mio esordio nel mondo della poesia e devo dire che da quel momento c’è stato un crescendo di incontri, eventi, attività culturali. Mi sono avvicinata alla poesia dopo un tragico incidente stradale al quale sono sopravvissuta, la scrittura mi ha aiutato a ricominciare con una nuova luce e a capire cosa conta davvero nella vita. La pubblicazione del primo libro è stata la realizzazione di un sogno. Ho avuto la possibilità di farmi conoscere ai lettori, di viaggiare, di portare la mia voce tra la gente. Con “Credo” ho raggiunto 1000 copie e per una giovane esordiente è un grande traguardo. Nel 2007 ho lasciato Padova, la mia città, e mi sono trasferita a Roma, dove tuttora vivo. Modificando completamente i  ritmi e lo stile di vita, tutto ha preso una direzione particolare ed insolita. Ho continuato a dedicarmi alla scrittura con impegno e dedizione, pubblicando nel 2008 “Risvegli”, nel 2009 “Vita, infinito, paradisi” e “Convivendo con le nuvole”, nel 2011 “Sensualità”, nel 2012 “Meditazioni al femminile”, con la prefazione di Donatella Bisutti e i contributi di Giuseppe Neri, nel 2013 “L’Estetica dell’Oltre” e “Le identità del cielo”. Otto pubblicazioni che tracciano un percorso di crescita e di studio costante. La scrittura è diventata indispensabile e non riesco a farne a meno, fa parte del mio percorso esistenziale.

La scrittura come viaggio, ricerca nel mondo e in noi stessi. Quanto, nel corso di questi ultimi anni, essa è cambiata con lei e come si è evoluto il suo rapporto con la poesia?

La scrittura è un viaggio infinito, una splendida esplorazione tra le parole, la creatività e le emozioni. Penso che nel tempo si sia evoluto lo stile, è diverso il mio modo di percepire e sentire le emozioni, il trascorrere degli anni e le situazioni della vita hanno reso le mie poesie sicuramente più mature. C’è un’attenzione maggiore nella scelta delle immagini, nella costruzione, nulla è lasciato al caso. In passato tendevo a scrivere d’istinto, ora ho maggiore consapevolezza di ciò che creo e cerco di far pulsare le emozioni. Mi ha aiutato molto leggere i grandi poeti della storia, coloro che mi hanno preceduto sono stati una guida importante. La poesia merita rispetto ed attenzione, non è improvvisazione, non si è poeti mettendo semplicemente in fila dei concetti, c’è molto lavoro in ogni singolo verso, in ogni espressione o metafora.

L’estetica dell’Oltre, con la prefazione di Angela Molteni e Antonino Caponnetto, è stata una raccolta a cui ha lavorato molto. Com’è nato questo libro e cosa rappresenta per lei?

L’Estetica dell’Oltre non è solo la mia settima  raccolta, è anche la mia settima creatura, il frutto di un impegno e di un amore costante per la poesia, sono molto legata a questo libro, tutto ha dei riferimenti ben precisi, a partire dal numero delle poesie, 53, che corrisponde all’anno di nascita dei miei genitori. Ho scelto di raggruppare 53 liriche proprio per partire dalla famiglia, da chi mi ha dato la vita e mi ha permesso di essere ciò che sono. La genesi, l’inizio di un percorso di vita che poi continua e si evolve. L’Estetica dell’Oltre è un titolo dal profondo significato, è una riflessione sulla vita e su ciò che esiste oltre, in una dimensione a noi ancora ignota. Simbolismi, riferimenti, percezioni, il libro mette in evidenza cosa vedo e sento, ciò che mi hanno trasmesso le persone che non sono più accanto a me, ma che continuano ad essere presenti con la loro anima.

Non mancano gli omaggi ai poeti che amo in assoluto come Pier Paolo Pasolini e Alda Merini, ogni poesia è legata da un intenso amore per la vita e per la scrittura. Non posso dimenticare chi ha curato la prefazione della silloge, Angela Molteni, curatrice di Pagine Corsare, che prima di lasciare la vita terrena mi ha fatto dono del suo commento critico. Un grazie speciale anche allo scrittore e poeta Antonino Caponnetto che ha curato l’introduzione. Un sentito e sincero ringraziamento all’editore, Giovanni Fabiano e tutte le persone splendide della casa editrice David & Matthaus Edizioni Letterarie, che hanno creduto nel mio lavoro di autrice.

Le identità del cielo è ricco di omaggi ad Antonia Pozzi, ad Alda Merini e a Pier Paolo Pasolini, nonché a Monteverde, storico quartiere romano dove hanno vissuto molte delle maggiori personalità artistiche del nostro paese…

 

“Le identità del cielo” è una silloge di 40 poesie, uscita a fine novembre 2013 con Lepisma Edizioni. La pubblicazione è il frutto di un premio che ho vinto a febbraio 2013 in Campidoglio partecipando al Premio 13, Premio Internazionale Centro Poesia di Roma. Il libro fa parte della collana “La Cicala” diretta da Dante Maffia per Lepisma Edizioni. È una silloge che racchiude le mie emozioni, dove affronto il legame con le mie origini, tocco tematiche forti come la guerra, la solitudine, la follia, arrivando a sentimenti come l’amicizia e l’amore. Non mancano anche in questo caso gli omaggi a poeti e persone care. È vivo e presente il mio amore per Roma, la città che mi ha accolto. Risiedo da 3 anni a Monteverde, uno dei quartieri più affascinanti della capitale, insieme al mio compagno, l’autore del libro storico “Da Monteverde al mare” edito da David & Matthaus. In questo luogo hanno vissuto e vivono personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e per me è l’ambiente ideale per trovare ispirazione, nel silenzio e nella bellezza di Villa Pamphilj infatti prende forma spesso ciò che scrivo.

Anni di crisi, crisi economica, crisi dei valori. Qual è, secondo Michela Zanarella, il ruolo della poesia e dell’arte in un periodo come quello che stiamo vivendo?

La poesia ha un ruolo fondamentale in questo periodo così complesso e difficile. Stiamo affrontando tutti un periodo storico economicamente drammatico e questo porta alla perdita di riferimenti e certezze. La scrittura e la poesia diventano l’ancora a cui aggrapparci per restare a galla e non affogare, scrivere aiuta a vivere meglio, serve a capire il lato positivo di ogni singola situazione, anche la più negativa.

Quali sono i luoghi e i colori della sua ispirazione?

Alcuni luoghi ideali per la mia ispirazione sono gli angoli silenziosi del mio quartiere, come Villa Sciarra, Villa Pamphilj, non sempre però corrispondono a luoghi veri e propri, con la mente posso arrivare tra le le strade della mia città di origine, tra le pianure venete, posso raggiungere le montagne dell’Altopiano di Asiago, dove ho trascorso gli anni dell’infanzia, posso tornare al mare di Torvajanica, dove ho vissuto per qualche anno. I luoghi della memoria sono i luoghi della mia poesia, tra pietre ricche di storia, tra pascoli e campi di grano coperti di nebbia. I colori sono infiniti, come infinite sono le sfumature del cielo e della terra. Ciò che mi circonda e ciò che pulsa nei miei sogni è sorgente viva di poesia.

Cosa si aspetta dal 2014?

Non ho grosse pretese, mi basta stare bene in salute, scrivere con lo stesso impegno di sempre, se tutto procede nel verso giusto, mi auguro di avere una stabilità economica e lavorativa, supportata e sostenuta da chi mi ama.

Marco Mazzanti