Roma, Auditorium Parco della Musica: Tango, viaggio infinito

Torna Buenos Aires Tango, quinta edizione di una delle più grandi rassegne internazionali di musica, canto e danza dedicata allo straordinaria miscela di tradizioni, arte e sensualità chiamata tango.

Buenos Aires Tango è prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con il sostegno di Ministerio de Cultura, Sadaic, in collaborazione con IICES, Instituto de Intercambio Cultural Ensamble al Sur. Curatore Artistico Carlos Villalba, produzione esecutiva Aldo Miguel Grompone.

Protagonisti di questa V edizione la Compagnia di Leonardo Cuello, gruppo indipendente che dal 2005 indaga gli infiniti modi di portare in scena il tango e la voce esotica e profonda di Dolores Solá. Ancora una volta l’Auditorium risuonerà di note frenetiche, nostalgiche e malinconiche e sarà animato dai colori e dai movimenti dei danzatori. Spettacoli, concerti e milonghe per provare dal vivo, nella sua reale intensità, l’esperienza porteña del tango.

Il secondo spettacolo firmato Leonardo Cuello, in anteprima assoluta, va in scena il 4 e il 5 ottobre. Si apre con la distancia, un lavoro collettivo caratterizzato da dinamiche intense che contrastano con passi a due intimi ed emozionanti. In Fruta amarga, opera semplice e intima con la voce inconfondibile di Lidia Borda, tre duetti, tre profonde poesie danzate parlano del dolore del disamore dal punto di vista della donna.

Nochero soy è un omaggio ai protagonisti delle notti di Buenos Aires, a quei ballerini anonimi che fanno della milonga una religione vera e propria. In Reina del Plata, dedicato al brano musicale più rappresentativo dell’universo porteño… “La Cumparsita”, i ballerini ricreano un ambiente urbano, nevrotico, denso di immagini forti ed energiche.

Se Soneto para una alcantarilla è un passo a due intimo e contemporaneo che va oltre il tango riconoscendone l’essenza profonda, Flores de lino presenta due versioni coreografiche dell’appassionato vals, due coppie che percorrono lo spazio in un vortice di passi.

Il viaggio si chiude con Domingo: una sequenza di languide milonghe del maestro Juan D’Arienzo ricrea la splendida atmosfera degli anni Cinquanta e dà forma alla festa. Protagonista “il tavolo”, superficie collettiva, magnetico catalizzatore d’incontri che la coreografia trasforma in mille modi, sotto gli occhi divertiti del pubblico, per celebrare la socialità.