Più liberi grazie ai libri

di Adele Materazzo

Ha bissato il successo dello scorso anno la fiera della piccola e media editoria a Roma. La Nuvola di Fuksas ha attratto, accolto ed entusiasmato più di 100.000 visitatori, 545 espositori, 1500 autori e offerto 650 diversi eventi tra convegni, interviste presentazioni di libri, incontri con gli autori.

Sono numeri che colpiscono, come mi ha colpito il clima che si respirava all’interno della Nuvola: il vociare ininterrotto delle persone, i colori, le luci, i flussi della gente che saliva, scendeva, guardava, commentava, cercava.

A giudicare dal successo della fiera sembrerebbe che in Italia sia popolata da un grande esercito lettori, un esercito entusiasta che tesse quotidianamente la tela della sua libertà. Così dice lo slogan: “più libri più liberi”. Eppure, i dati relativi al “consumo” editoriale in realtà non sono elevati, in Italia si legge meno che in Spagna, Francia, Germania, Norvegia. E allora da chi era formato quel fiume di gente che affollava il Roma convention Center?

Era probabilmente una folla di irriducibili lettori che non volevano perdersi l’occasione di dare un volto al loro autore preferito, di ascoltare interviste a grandi nomi o ascoltare testi letti da grandi attori. Attrazioni ghiotte: non capita tutti i giorni di poter incontrare gli autori in carne ed ossa, parlare con loro e farsi svelare i “dietro le quinte” delle loro storie.

E neanche capita spesso di poter seguire dal vivo interviste a scrittori come Abraham Yehoshua o letture ad alta voce fatte da attori come Valerio Mastrandrea, per nominare solo due dei 1500 autori presenti alla Nuvola nei 5 giorni di fiera.

Se i visitatori hanno vissuto un momento di speciale attenzione al mondo del libro e si sono lasciati trascinare verso quel mondo, sicuramente è un grande risultato. È l’antidoto a qualsiasi barbarie, a qualsiasi tentativo di svalorizzare la lettura e la cultura.

E a dirla tutta, in un momento storico come il nostro, in cui alla pigrizia mentale “naturale” si aggiunge quella della politica (non sfugge la raccomandazione da parte del ministro della Pubblica Istruzione a non assegnare agli studenti i famigerati compiti per le vacanze, quasi a voler garantire il diritto alla sonnolenza istituzionalizzata) è di vitale importanza proprio che si riconosca alla lettura la capacità di tenerli svegli i nostri cervelli.

Perché si sa che è più facile smontare i mattoncini della libertà mentre i cervelli dormono. E dopo aver smontato quei mattoncini emergono i muscoli nelle parole, l’odio nelle motivazioni e l’aggressività nell’anima. A questo punto trasformare i cittadini in sudditi diventa un gioco da ragazzi.

Adele Materazzo