Un viaggio nel giardino incantato di Monet

di Lucia Centi

foto di Jacopo Corona

Seguo la natura senza poterla afferrare: questo fiume scende, risale, un giorno verde poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrenteClaude Monet

Il Complesso del Vittoriano (Ala Brasini) ospita fino all’11 febbraio la mostra dedicata a Claude Monet (Parigi 1840- Giverny 1926), considerato il fondatore e il più rappresentativo dell’impressionismo.

Un viaggio nell’intimo del maestro francese attraverso sessanta opere provenienti dal Musée Marmottan di Parigi, che l’artista conservò nella sua ultima e amatissima dimora di Giverny; la produzione artistica che il figlio Michel donò al Museo. L’esposizione , curata da Marianne Mathieu storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, offre la visione di alcune tra le più belle opere, alcune mai esposte in Italia.

In mostra i capolavori dell’artista : le sue grandiose ninfee, i salici piangenti, il ponticello giapponese. “Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’esser diventato un pittoreClaude Monet

Tema dominante della mostra è la natura, a cui l’artista si dedicò ossessivamente negli ultimi anni della sua attività. Nel 1890 acquistò la proprietà di Giverny dove si dedicò alla sistemazione della casa e del giardino. In circa 10 anni realizzò un paesaggio a sua misura: una vasca di marmo con ninfee sormontata da un ponticello giapponese; il giardino d’acqua, considerato da Monet come un’opera vera e propria, diventò un soggetto pittorico.

Dal 1914 eseguì dipinti di dimensioni monumentali, di cui è eccezionalmente esposta una selezione: le Ninfee che più di tutti racchiude la costanza, lo studio e la tecnica di Monet.

Il pubblico francese non colse in pieno subito la sua ricerca che tanto influenzò generazioni di pittori successivi. Molte opere furono criticate prima di essere innalzate a rango di icone.

Monet inaugurò la pittura en plein air ispirando tanti altri artisti con il suo modo di dipingere e la sua ricerca incredibilmente moderna , trasponendo sulla tela la natura, le cose così come le percepiva.

Il bellissimo percorso espositivo ricostruisce nelle sei sezioni l’evoluzione creativa dell’artista, dalle caricature degli esordi, risalenti al periodo del Collegio a Le Havre, realizzati quando aveva solo quindici anni, ai ritratti dei figli, dai paesaggi impressionisti rurali e urbani di Londra , Parigi, Vetheuille, Pourville e delle sue tante dimore fino all’ultimo periodo nel verde di Giverny, con i monumentali salici, ninfee, e i ponticelli giapponesi. Tra i capolavori esposti: “Portrait de Michel Monet bébé” (1878), “Londres. Le parlement Reflets sur la Tamis” (1905), “Ninfee” (1916-1919).

La mostra svela le molteplici sfaccettature dell’evoluzione e della carriera del pittore , restituendo la ricchezza artistica della sua produzione. Un viaggio nel giardino incantato di Monet dove si resta completamente assorbiti dal gioco di luci e di colori; un vero paradiso per gli occhi.

Lucia Centi