“Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer. Fino al 29 febbraio 2024

testo e foto di Laura Scarpellini

 

Roma, Palazzo Barberini Gallerie Nazionali di Arte Antica: uno straordinario viaggio nel tempo, attraverso “Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer” dal 15 novembre 2023 al 29 febbraio 2024

 

 

Nella suggestiva cornice romana de Le Gallerie Nazionali di Arte Antica, si svolgerà a partire dal 15 novembre fino al prossimo 29 febbraio, una mostra fotografica ispirata al sommo poeta. “Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer”, ha coinvolto Peter Lang, Alessandro Coco e il prezioso supporto di Giorgio Di Noto.

 

 

L’evento è stato realizzato grazie al lavoro messo a punto dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura. L’esposizione fotografica la ritroviamo essere allestita nella sala n. 9 del piano terra di Palazzo Barberini, dopo la sua prima tappa presso l’ICCD dallo scorso 30 marzo al 21 aprile 2023.

Alla presentazione dell’evento Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ha voluto evidenziare la stimolante collaborazione creatasi con l’ICCD, andando ad ospitare “una mostra che esplora il passato in una chiave contemporanea”.

 

 

 

Il progetto espositivo ha veduto la luce grazie al contributo del Comitato nazionale costituitosi per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, andando poi a coinvolgere professionisti e studiosi oltre che l’ICCD.

 

Cosa aspettarsi da questa inusuale esposizione

 

 

Il visitatore si troverà dinanzi 27 opere fotografiche realizzate con grande passione da Carlotta Valente, che è stata supportata dalla preziosa collaborazione di Joaquin Paredes. Tema conduttore della mostra fotografica è la luce, quale elemento di definizione, presente nella Divina Commedia.

 

 

Infatti il poeta attraverso questa mostra viene riletto in chiave inconsueta. Svolgono quindi una rinnovata funzione i suoi elementi narrativi quali la natura, il paesaggio, e la luce. Estremamente interessante l’approfondimento indiretto che viene proposto attraverso questa emozionante esposizione, della Divina Commedia.

 

 

 

Protagonista la luce: ieri con Dante, oggi nell’esposizione

La luce e le sue caratteristiche vengono sviscerate in questa mostra, evidenziando come questa sia fondamentalmente l’elemento che accompagnerà sempre Dante nel corso del suo lungo viaggio, visionario.

 

 

A tal riguardo Carlo Birrozzi, Direttore ICCD, sottolinea: “La presenza o la mancanza di luce è una componente essenziale nella fotografia e allo stesso tempo caratterizza la Commedia dalla selva oscura fino alla luce piena del Paradiso”. Questo è stato lo spunto da cui è partita l’idea di dare vita al progetto espositivo, che riprende le antiche tecniche fotografiche per meglio cogliere l’essenza del viaggio dantesco.

 

 

Presente anche un contributo visivo, segno del tempo moderno

 

 

Oltre alla mostra fotografica troviamo un contributo visivo, estremamente esaustivo. Nella Sala delle Colonne, è stato installato uno schermo che rimanda un video di 17 minuti, diretto da Stefano Ribaldi.

 

 

 

 

Il cortometraggio illustra le fasi del progetto espositivo dedicato a Dante, dall’idea alla sua realizzazione.

Nel filmato vengono chiamati di volta in volta ad esporre il loro contributo alla mostra Giulio Ferroni, e Carlo Birrozzi, Joaquin Paredes, e Carlotta Valente.

 

Le opere

 

 

L’allestimento della mostra fotografica, vede la suddivisione dell’esposizione in tre serie. Le fotografie in gruppi di nove immagini, prendono in esame le singole cantiche dantesche. Sarà proprio la luce, l’elemento fondamentale che ne andrà a determinare la loro suddivisione. Dante nell’Inferno è a contatto con l’oscurità, nel Purgatorio troviamo invece i primi bagliori di luce, e nel Paradiso ci si trova a cospetto con della luce accecante. Contestualmente all’elemento luce, cambiano i soggetti: nell’inferno abbiamo come protagonisti gli animali, nel purgatorio i fiori sono l’elemento centrale, e nel Paradiso sono presenti forme fluide che rimandano all’immensità dell’indefinito universo.

 

 

Ogni cantico ha un suo processo fotografico

 

 

Luce e soggetti definiscono il viaggio di Dante, insieme ai singoli procedimenti fotografici utilizzati di volta in volta, sottolineando il passaggio da un cantico all’altro. Ecco quindi che vedremo la tecnica dei sali d’argento su carta opaca (rendendo l’idea del semibuio infernale), la cianotipia su vetro (per sottolineare la trasparenza delle anime del Purgatorio), fino alla suggestiva dagherrotipia su lastre di metallo, (Paradiso) in cui il riflesso della luce sull’opera fotografica realizzata su lastra d’argento, la rende iridescente come i paesaggi cosmici.

 

Mostra imperdibile, per una nuova chiave di lettura dell’opera dantesca, attraverso antichi processi fotografici, estremamente affascinanti e suggestivi.

Laura Scarpellini