Roma, 2° Festival del Carciofo Romanesco. 28 – 31 marzo 2023

“Semo romani, ma romaneschi de più!”

di Tania Turnaturi

 

Il quartiere ebraico è l’ideale palcoscenico del Festival del Carciofo Romanesco, prodotto del territorio laziale e ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca. Ma il carciofo è anche un alimento cardine della dieta mediterranea, base di un corretto stile di vita che punta alla prevenzione.

 

 

Il mito narra che Zeus per gelosia trasformò la ninfa Cynara in un ortaggio spinoso dal cuore tenero. Originario del Mediterraneo orientale, Plinio il Vecchio ne elenca le proprietà curative. A Roma vanta una lunga tradizione gastronomica, crudo o cotto “alla romana” e fritto croccante “alla giudìa”. La cucina sefardita ebraica nel tempo si è fusa con quella romana, trasformando alimenti poveri nei piatti gustosi della cucina giudaico-romanesca, in cui il carciofo è ingrediente fondamentale di svariati piatti.

 

La manifestazione al Portico d’Ottavia intende rilanciare turismo, agroalimentare e ristorazione con menù originali creati intorno al carciofo e antiche ricette delle nonne rivisitate nei 18 ristoranti aderenti dell’antico ghetto, dove il prezioso ortaggio è orgoglio per i romani e attrazione per i turisti, e di altri quartieri e rioni storici come Campo de’ Fiori e Piazza Navona. All’insegna dello slogan Semo romani, ma romaneschi de più! mutuato dai versi del cantautore romano Lando Fiorini che identifica il carciofo come elemento del territorio, l’iniziativa è ideata da Confesercenti e promossa da Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Centro Agroalimentare Roma, Azienda speciale Agro Camera (Camera di Commercio di Roma), Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare-ISMEA.

 

All’inaugurazione alle ore 11 del 28 marzo è prevista la presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e di Mara Venier. Presso l’Università Mercatorum a Palazzo Costaguti il progetto è stato presentato con la partecipazione di esponenti di Ministero, Regione, Comune, Municipio e associazioni di categoria.

 

 

Moderati dal giornalista Daniel Della Seta, autore e conduttore della rubrica “L’Italia Che Va…” Radio RAI e della rubrica TV “In Punta di Forchetta…” sono intervenuti il Rettore dell’Università Mercatorum Giovanni Cannata, il presidente Confesercenti Roma e Lazio Valter Giammaria, il Consigliere del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare On. Angelo Rossi, l’Assessore Regionale Agricoltura Regione Lazio Giancarlo Righini, l’Assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Roma Capitale Alessandro Onorato che ha sottolineato l’esigenza di una modalità “scientifica” nella gestione del turismo nella capitale, la Vice Presidente I Municipio Roma Capitale Alessandra Sermoneta, il Presidente Coldiretti Lazio David Granieri, il Direttore di AgroCamera Carlo Hausmann, il Presidente FIEPET Claudio Pica, il Presidente Assoturismo Roma Angelo Di Porto e Anna Maria Palma, ospite di Unomattina creatrice di Tu Chef.

 

Turisti, romani e appassionati gourmet nelle giornate del Festival potranno spaziare tra svariate proposte culinarie, dai primi al dessert: fettuccine tradizionali, bombolotti, pasta fresca ripiena, gustose frittatine, abbacchio, pietanze di carne accompagnate da carciofi nelle varianti alla romana e alla giudìa e infine i gelati rivisitati al carciofo. Gli stand di Coldiretti e del CAR-Centro Agroalimentare Romano accoglieranno i visitatori a Largo 16 ottobre. Maestri e professionisti dell’Associazione Italiana Gelatieri guidati dal campione del mondo Eugenio Morrone, proporranno degustazioni personalizzate, a prolungamento della giornata europea del gelato del 24 marzo.

Da parte di Confesercenti Roma e Lazio esprimo grande orgoglio per questa manifestazione – sottolinea il presidente Valter Giammaria – Un processo virtuoso nel turismo e nella ristorazione si innesca attraverso una valorizzazione delle eccellenze del territorio, proponendo prodotti di qualità insieme alla professionalità degli operatori. Il carciofo romanesco è un prodotto della cultura culinaria di Roma e del Lazio e noi, come Associazioni, attraverso questi eventi facciamo conoscere a concittadini e turisti le materie prime che la nostra regione offre, la loro importanza a livello nutrizionale e il lavoro che gli chef e tutti gli operatori della filiera svolgono ogni giorno per far arrivare sulle nostre tavole queste prelibatezze”.

Claudio Pica presidente Fiepet afferma: “Riscoprire le tradizioni culinarie e i prodotti del territorio, anche riproponendole in chiave moderna e innovativa, è un’opportunità di rilancio della ristorazione, che è anche cultura identitaria e storia di generazioni. Il Festival del Carciofo Romanesco vuole ribadire l’importanza delle tradizioni e del territorio con uno dei prodotti di eccellenza della tradizione gastronomica, con lo sfondo d’eccezione del complesso del Portico d’Ottavia”.

 

Aggiunge Angelo Di Porto presidente Assoturismo Roma “Il valore aggiunto di questo Festival è il quartiere ebraico dove le ricette del carciofo alla romana e alla giudìa sono nate e si conservano attraverso tradizioni secolari. Nei ristoranti che propongono la cucina giudaico-romanesca si valorizza un patrimonio storico-culturale che affonda le radici nella cucina povera dei secoli del ghetto, quando gli ebrei furono costretti a trarre il meglio dal consumo del pesce povero e delle verdure. Pertanto proporremo piatti come la Vignarola, le fettuccine cernia e carciofi, abbacchio e coratella con carciofi, oltre ai classici antipasti e a tante altre prelibatezze”.

I 18 ristoranti partecipanti saranno impegnati nella rassegna gastronomica con un menù speciale al costo di 35,00 euro. I locali e le offerte dei menù sono consultabili sul sito web: www.festivaldelcarcioforomanesco.com

 

Tania Turnaturi