Gala Les étoiles: il prestigioso appuntamento con la danza internazionale a Roma

Prossimi appuntamenti: Ravenna Festival, 19 giugno e Bologna Teatro comunale 28-29 dicembre 2024

di Roberta Daniele

Anche nella Stagione 2023-2024, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, prosegue il tributo alla danza di Daniele Cipriani, direttore artistico di eventi a carattere internazionale, con le stelle del balletto provenienti dalle più prestigiose compagnie del mondo. Un Gala di Danza che riesce sempre più a convogliare, accanto a pietre miliari del repertorio classico, uno sguardo rivolto al nuovo e alla creatività contemporanea.

Per celebrare la danza e il balletto, Cipriani ha voluto istituire un Gala a ogni Stagione, la prima edizione di Les Etoiles risale al 2015 e, negli ultimi anni, è andato in scena con grande successo anche in altre città italiane.

La formula è collaudata, racconta attraverso la danza classica i sentimenti umani e le varie sfumature dell’amore e lancia un messaggio di unione tra i popoli, grazie al suo linguaggio universale, con ballerini provenienti da diversi continenti e un programma eclettico che celebra il piacere condiviso della musicalità, delle sofisticate coreografie, della velocità effervescente, del ritmo e dell’atletismo.

Il mondo del balletto è una storia di talento, ostinazione e lavoro che ha affascinato e tuttora affascina generazioni di giovani, non solo. Dopo il sold out delle scorse edizioni, è diventato un appuntamento atteso e condiviso da un pubblico eterogeneo.

Sono Giada Rossi e Alessandro Frola ad aprire la serata con il passo a due da “La Bella Addormentata” di Marius Petipa. Frola, nominato da John Neumeier principal al Balletto di Amburgo, è un ballerino eccezionale così frizzante nei suoi isolamenti e coraggioso nella sua energia; riesce a sfuggire alla gravità, sempre più in alto, con ogni sforzo invisibile.

Il programma, diviso in due parti, si compone poi di passi a due tratti da “Giselle” (Claudia Garcìa Carriera e Dani Hernàndez), e da “No man’s land” (Fernanda Oliveira e Isaac Hernàndez), creato per il centenario della fine della Grande Guerra; citiamo inoltre l’acrobatico passo a due tratto da “Spartacus” (Giada Rossi e Bakhtiyar Adamzhan) e l’impressionante virtuosismo della estrella madrilena Sergio Bernal in un celebre assolo ispirato a una scultura di Rodin: “Il pensatore”.

Ma il pezzo forte è la partecipazione straordinaria del sudafricano Leroy Mokgatle, in coppia con il ballerino Alessandro Frola, in un passo a due coreografato dal suo mentore Christian Spuck, su un coinvolgente Notturno di Fryderyck Chopin.  Mokgatle, che interpreta in prevalenza ruoli femminili, appartiene a quella che la giornalista Margaret Fuhrer, in un articolo sul New York Times (19 aprile 2022), definisce “una nascente generazione di ballerini non conformi al genere e che mette in discussione i rigidi ruoli di genere nel balletto”. Il movimento dei danzatori mostra in ogni secondo il controllo assoluto e la precisione, c’è una velocità entusiasmante ma anche moderazione: per quanto i passi siano collegati insieme, con molti cambi di direzione, il movimento rimane assolutamente fluido, è sia un coltello affilato che un burro liscio.

A seguire un’altra chicca, l’assolo di pantomima del tedesco Lutz Förster che interpreta attraverso il linguaggio dei segni per i non-udenti la canzone struggente “The Man I Love” di George Gershwin. È una performance sensazionale in cui Förster, interprete-simbolo del teatrodanza di Pina Bausch, elargisce il suo intenso charme teutonico mescolato a una tecnica mimica accattivante che suggella una connessione, in senso generalizzato, tra le crepe del mondo degli adulti.

Questa edizione si presenta, in definitiva, come il “Gala dell’inclusività”. L’inclusione, estesa anche all’eliminazione di barriere di genere, è un dovere in tutte le declinazioni, nella convinzione che anche la danza possa contribuire a costruire una società più giusta.

Roberta Daniele