De Romanis: L’arte incontra i sogni. Museo San Salvatore in Lauro fino al 31 marzo 2021

di Gianfranco Cella

La presenza di una sua mostra a Roma rientra nella norma considerando la sua origine velletrana accompagnata dal fatto che in città vanta un buon numero di consensi da parte di critici d’arte (a cominciare da Vittorio Sgarbi) così come di estimatori fra il pubblico. Allora risvegliare interesse è più che indicato, anzi è mirato. Questa volta è toccato ai Musei di San Salvatore in Lauro non nuovo a questo artista tanto più che le sale combinate con la particolarità ed originalità della loro logistica e l’adattabilità delle pareti aiutano la presentazione delle opere e consentono di esporle in un armonioso abbinamento visivo. Ben venga allora questo ritorno.

Agostino De Romanis occupa un posto di rilievo nella pittura contemporanea e qualcuno lo ha collocato fra gli esponenti della pittura colta (quella fondata dal critico d’arte Italo Mussa nel 1980), ammesso che poi ci sia entrato o, in caso positivo, ci sia rimasto a lungo. Forse è più convincente considerarlo un artista che si muove fra surrealismo e metafisica. Infatti questa è la sua cifra stilistica, cioé una caratteristica unica, distintiva e riconoscibile che sa conferire alle sue opere (in particolare i quadri) una sottile inquietante atmosfera.

Allora ecco che chi guarda i suoi quadri riesce a catturare i suoi messaggi segreti in misura più o meno approfondita, a seconda della personale sensibilità che possiede. Si nota poi che una sua particolarità è quella di eliminare parte dei contorni delle figure umane per  semplificarle mentre i piani e le prospettive sono ben tracciati e presenti. E poi De Romanis ritrae o meglio identifica figure inquietanti, se vogliamo anche ambigue se non contradditorie. Certo la vita umana non è semplice dice l’artista, si incontrano problemi nel suo contradditorio fra coscio ed inconscio.

 

De Romanis ritrae la natura a suo modo e sempre in ogni caso è per lui fascinosa, in particolar modo il cielo al quale conferisce una particolare bellezza e liricità. Quello che colpisce nelle sue opere sono i colori per la maniera particolare in cui sono stesi sulla tela o la carta reintelata. Sulle ultime utilizza la tecnica del non finito tutta sua personale, che si può definire a trasparenze. Mentre quando dipinge sulla tela, stende il colore tono su tono e velatura su velatura e quindi unisce i toni voluti ad un uso anticonvenzionale del colore. Le opere esposte vanno dagli anni ottanta fino ad oggi per mostrare l’evoluzione della sua arte.

La retrospettiva in mostra va sotto il titolo di ”L’arte incontra i sogni” per indicare la maniera con la quale procede De Romanis nella creazione delle sue opere: vale a dire per ognuna di esse cerca e trova l’ispirazione interiore e l’illuminazione tramite un percorso che lui vive come un sogno. Che non è quello che noi chiamiamo sogno comune ma ben altro. Oltre alcune sculture, le circa sessanta opere esposte nella mostra racchiudono i seguenti periodi: “ indonesiano” (o il silenzio divino dei paesaggi balinesi), il successivo dei “numeri” (cioè le sequenze numeriche che appaiono nei quadri) e l’attuale delle “parole”, che hanno sostituito i numeri. Il percorso espositivo è completato dall’opera ”Il Bianco si nasconde” realizzata appositamente per questa mostra.

 

Gianfranco Cella

 

 

Titolo mostra:          De Romanis. L’arte incontra i sogni

Luogo:                       Musei di San Salvatore in Lauro

Indirizzo:                  Piazza San Salvatore in Lauro, 15

Durata:                      11 febbraio 2021 – 31 marzo 2021